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           Situata sulle Murge Taratine, Manduria gode di un clima tipicamente mediterraneo, 
        il che significa estati piuttosto calde, lunghe e secche, appena mitigate 
        dal vento prevalentemente di scirocco e inverni particolarmente miti.
Situata sulle Murge Taratine, Manduria gode di un clima tipicamente mediterraneo, 
        il che significa estati piuttosto calde, lunghe e secche, appena mitigate 
        dal vento prevalentemente di scirocco e inverni particolarmente miti.
        Manduria è una tra le più grandi e attive cittadine della 
        provincia di Taranto e deve la sua floridezza e importanza al fatto di 
        trovarsi alla confluenza delle vie di comunicazione fra i territori di 
        Taranto, Lecce e Brindisi.
        Trae linfa vitale da un territorio fertile ed esteso, occupato da “masserie” 
        dedite ad attività agro-pastorali.
        Si pone in un comprensorio intensamente coltivato a vigneti e oliveti 
        che producono olii e vini pregiati, tra cui il famoso “PRIMITIVO 
        DI MANDURIA” D.O.C.
        La vegetazione tipica del territorio di Manduria è la “Macchia 
        Mediterranea”. Essa è costituita da arbusti sempre verdi 
        e da piante che hanno scarsa esigenza di acqua. Il bosco è composto 
        da piante arboree, arbustive, erbacee e da forme più umili ma non 
        meno importanti quali i funghi, i muschi e licheni.
       CENNI 
        STORICI
CENNI 
        STORICI
        Manduria è considerata uno dei centri messapici più significativi, 
        tanto da aver ottenuto un finanziamento dell'Unione Europea per la realizzazione 
        del Parco Archeologico. L'originario abitato di Manduria,, uno dei cui 
        primi nuclei dovette essere tra l'altro ubicato, per così dire, 
        fuori mano, nei pressi del cavalcavia per Lecce dove recentemente è 
        stata scoperta una necropoli alto-arcaica (VII sec. a.C), priva di fortificazioni. 
        Solo intorno al 500 a.C. Manduria venne dotata del muro di fortificazione 
        più interno, per una circonferenza di almeno 3300m. Al periodo 
        della contrapposizione di Taranto ai messapi e ai restanti popoli apuli 
        dalla metà del IV sec a.C., viene attribuita la cosiddetta seconda 
        cerchia. Una raffinata muraglia da intendersi quale rinforzo e restauro 
        della prima cinta.L'altra testimonianza che Manduria preserva sono le 
        estese necropoli tutt'attorno alle mura antiche. Tombe del tipo a fossa 
        rettangolare in numero di diverse centinaia raccolte in gruppi presumibilmente 
        in relazione alle stesse appartenenze familiari. 
      MANDURIA 
        E LE SUE CHIESE
        Manduria è ritenuta sacra per il gran numero di chiese, Conventi, 
        Ordini religiosi esistenti e tutti di buon livello artistico. Dei tanti 
        monumenti religiosi dobbiamo, per necessita di cose, indicare i più 
        significativi.
        SS. Rosario (1687) con la maestosa facciata barocca si impone per l’armonia 
        delle forme, S.Giuseppe di origine ancor più antica, Chiesa dello 
        Spirito Santo (con l’annesso convento delle Servite), Chiesa dell’Immacolata 
        (XVII sec.), Chiesa delle Scuole Pie (1741), Chiesa di San Francesco rifatta 
        nei primi del XVII sec, Chiesa Matrice è certamente uno dei più 
        riusciti esempi di architettura religiosa del ‘500 in Puglia.
Altre chiese presenti a Manduria sono : S. Angelo, S.Lucia, Sacro Cuore, 
        S.Maria di Costantinopoli, S.Antonio, S.Benedetto, S.Chiara, S.Pietro 
        Mandurino, S. Cosimo, S.Leonardo.
       SAN 
        PIETRO IN BEVAGNA
SAN 
        PIETRO IN BEVAGNA
        La leggenda narra che la nave che conduceva Pietro Apostolo a Roma vi 
        fece scalo per il rifornimento di acqua e, proprio in questa copiosa sorgente, 
        probabilmente Pietro ha effettuato i primi battesimicristianI in terra 
        italiana.
        In effetti l'affioramento di acqua dolce e' tutt'oggi copioso. Pur dissimulato 
        dalla vegetazione di superficie il "cratere" sorgivo del Chidro 
        (nome della sorgente, che probabilmente deriva da hydro, acqua) e' profondo 
        fino a 12 mt e consente immersioni spettacolari per la limpidezza dell'acqua
Il villaggio si e' sviluppato attorno alla torre-chiesa, 
        unico esempio di questo tipo di fusione architettonica tra tutte le torri 
        costiere (piu' di 80) disseminate lungo la costa salentina. La torre ha 
        una singolare pianta stellata (però a 4 punte). La chiesetta e' del '700, 
        la torre del '500, ed entrambe sorgono al di sopra di una cripta di epoca 
        anteriore (probabilmente bizantina), a sua volta testimonianza sacra del 
        luogo in cui Pietro apostolo (nel periodo immediatamente successivo alla 
        morte di Gesu' Cristo) fece i primi accoliti alla religione cristiana
       IL 
        VINO PRIMITIVO D.O.C. di Manduria
IL 
        VINO PRIMITIVO D.O.C. di Manduria
          Rosso intenso come il sangue, lascia il segno sulle labbra di chi lo gusta, 
        attratto dal sul profondo colore vellutato e dal suo profumo inconfondibile, 
        oppure limpido, schietto e trasparente, dove ci si rispecchia tra quei 
        riflessi purpurei. "Il primitivo", esso cambia secondo il metodo 
        di lavorazione ma resta sempre forte, robusto, un po' selvatico, evocando 
        piacevoli sensazioni e riscaldando il cuore e l'animo. L'origine della 
        selezione della pianta e successivamente la definizione di primitivo viene 
        attribuita ad un uomo di chiesa, "Don Francesco Filippo Indelicati" 
        primicerio della chiesa di Gioia del Colle, il quale notò che tra 
        i vitigni da lui coltivati c'era una pianta che giungeva a maturazione 
        prima di tutte, dava un uva particolarmente gustosa e dolce e si poteva 
        vendemmiare già sul finire di Agosto.Il primitivo è un vino 
        che si beve a piccoli sorsi, lo si centellina piano piano con parsimonia, 
        gustandone il suo bouquet ricco e aromatico che soddisfa e fonde gusto 
        e odorato. Classico vino da meditazione, decantato da poeti e scrittori, 
        ottimo per innaffiare ed esaltare varie pietanze e ben s'accompagna con 
        arrosti, cacciagione e selvaggina, giungendo al top su salse e cibi piccanti. Invecchiato, 
        invece, trova la sua perfetta collocazione con le nostre specialità 
        dolciarie a base di pasta di mandorla, con i tipici "scajuèzzuli" 
        e "cupeta", ma non lo è da meno su qualsiasi altro dessert. 
          
           L’OLIO
L’OLIO
          L'olio, dono dell'olivo, oro verde della nostra regione, è alla 
        base di ogni pietanza con il suo pieno sapore fruttato, indispensabile 
        per rendere ogni piatto ricco e gustoso, regalando sapore e fragranza 
        ai cibi più umili, infatti,con le sue goccioline dorate, riesce 
        a rendere squisita e speciale, dalla più semplice bruschetta di 
        pane, alla più elaborata frisedda.
       PASTA 
        FRESCA TIPICA
PASTA 
        FRESCA TIPICA
        Nella categoria della pasta fresca tipica, una nota di rilievo spetta 
        a “li pizzarieddi”, anche alla non meno appetibile "lajana" 
        adatta per completare e rendere più gustose le semplici minestre 
        di ceci e fagioli, ma viene preparata anche per "la tria cu llu baccalà" 
        pietanza tradizionale pre-natali